Oggi mi sono ufficialmente dimessa dalla carica di Vicesindaca e assessora del Comune di #Firenze. Questo distacco si consuma nell’atmosfera ovattata della mia quarantena, e questo mi aiuta ad attutire l’emozione, e a pensare con calma.
Sono stati anni bellissimi, da quel 25 gennaio del 2010 nel quale Matteo Renzi mi chiese di far parte della sua giunta, al 4 giugno 2014, giorno nel quale Dario Nardella mi chiese di essere la sua vicesindaca, fino ad oggi, dopo l’elezione in Consiglio Regionale.
Dieci anni, 3928 giorni tutti diversi l’uno dall’altro, col telefono sul comodino, e il pensiero rivolto a 380.000 fiorentini.
Il governo locale è l’impegno politico più appassionante che si possa immaginare, il più coinvolgente, il più sfidante. La pressione è molta, e anche le responsabilità lo sono. Ho sempre pensato che i sindaci siano talvolta eroi invisibili, stretti come sono tra i bisogni dei cittadini, e le disposizioni nazionali e regionali. Lo sono tanto più oggi, in questo tempo di pandemia.
Ho imparato molto in questi anni. E non soltanto ho compreso meglio il funzionamento delle istituzioni, le dinamiche sociali, i movimenti di opinione, ma ho imparato a conoscere meglio me stessa, i miei tanti difetti, i miei limiti. Ho provato grandissime soddisfazioni, soprattutto quando ho visto la fiducia nelle istituzioni risvegliarsi in un cittadino o una cittadina, o nascere nello sguardo di un bambino o una bambina, oppure quando si è trovata la soluzione a un problema, o si è gestita un’emergenza. Ho fatto incontri memorabili e impensabili, visto crescere edifici e progetti.
E soprattutto ho avuto l’onore di indossare la fascia tricolore, e di rappresentare tutti i fiorentini e le fiorentine: una comunità che brontola, polemizza, critica ma c’è sempre, partecipa, è capace di slanci incredibili, di una solidarietà che non ha pari. Ho goduto del privilegio di essere il volto di una città magnifica, punto luminoso nella storia dell’umanità.
Ringrazio tutti quelli che hanno avuto la pazienza di lavorare e collaborare con me, i miei compagni di Giunta, persone di grande valore umano e professionale, e soprattutto il Sindaco, Dario Nardella: un amico, prima di tutto, che ha generosamente condiviso con me il suo lavoro concedendomi di essere parte di un vero sodalizio per la città e per la buona politica. Mi sono spesa senza risparmio di energie, ma ho ricevuto più di quanto ho dato.
Grazie.
Viva Fiorenza.