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Commemorato il patriota Salvatore Battaglia

Commemorato Salvatore Battaglia nel 120° anniversario della morte. Stamani la vicesindaca Cristina Giachi e l’onorevole Valdo Spini hanno scoperto una evocativa sulla facciata del palazzo in via dei Bardi, al civico 16, dove Salvatore Battaglia visse e morì.
Nato nel 1843 a Santa Maria di Licodia (Catania) da famiglia di proprietari terrieri, a quindici anni era già fra i rivoluzionari sospetti al governo borbonico. Laureatosi in giurisprudenza, si stabilì dapprima a Roma, poi a Firenze, dove divenne intimo di Federico Campanella, che gli affidò diversi incarichi segreti per Mazzini, allora esule in Svizzera.
Dal 1870 al 1875 il Battaglia fu una delle personalità democratiche di maggiore rilievo, non solo nell’ambito della vita politica fiorentina, ma anche di quella nazionale. A Firenze nel 1870 fondò e la Società democratica internazionale, a cui aderirono centinaia di membri delle principali associazioni operaie fiorentine. Pur discostandosene, egli conservò sempre dei legami con Mazzini e al XII congresso delle società operaie, tenutosi a Roma nel novembre 1871, acconsentì di far parte della Commissione direttiva della Fratellanza delle società operaie italiane. Il momento di maggiore popolarità del Battaglia si ebbe nel 1875, quando egli divenne il principale imputato del processo di “cospirazione e internazionalismo” celebrato dalla corte di Assise di Firenze e nel quale fu assolto. Legatosi al Cavallotti, durante la campagna elettorale del 1882 il Battaglia si presentò come candidato a Siena nella lista della Unione democratica operaia. Più tardi divenne direttore di un collegio comunale in Castiglione delle Stiviere (Mantova), che vantava un indirizzo laico e democratico. Morì a Firenze nel 1900.