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Intervista alla neoeletta Giachi: “La mia prima iniziativa sarà una legge per la cultura”

Il primo impegno in Consiglio regionale sarà «una legge per la cultura». Ma è anche un messaggio politico quello con cui debutta Cristina Giachi, vicesindaca in Palazzo Vecchio da 6 anni, appena eletta consigliera col Pd in Regione, 10.958 preferenze, poco dietro alla “star” Iacopo Melio: «Sono soddisfatta perchè è un risultato straordinario in un collegio super competitivo. Credo sia un bellissimo messaggio per il lavoro fatto a Firenze. Mi pare di poter dire che in testa al nostro collegio ci sono il civismo di Melio e la buona amministrazione di Nardella che ha premiato me e Andrea Vannucci. Il lavoro della giunta di questi anni ha pagato insieme ad una politica fuori dalle correnti che fa le cose, è attenta al tempo che si vive e stavolta ha garantito un appoggio convinto a Giani che ha vinto brillantemente».

Giachi insomma a Firenze comandate voi e gli zingarettiani?
Sta mandando un messaggio a Base Riformista e a Luca Lotti?
«Non la vedrei così: io non mando messaggi. Il messaggio lo hanno mandato i cittadini a tutti noi e alla politica in generale; non interessano i giochi di potere tra correnti . Hanno premiato una certa modalità, il lavoro, il darsi da fare con serietà. E questo è confortante».

Mattei, che era il candidato di quell’area, vi ha accusato di una campagna elettorale sfruttando i ruoli istituzionali. Avete abusato del vostro potere?
«Quando si fa una campagna si fa valere tutto il meglio che si ha da raccontare ai cittadini. La sfida non era interna al Pd, chi l’ha vissuta così ha sbagliato l’obiettivo. Per noi è fondamentale la collaborazione. E i risultati parlano da soli».

Ora guiderà la pattuglia nardelliana nel nuovo Consiglio?
«Ma noi siamo fuori da questi schemi, mi pare che l’indicazione dei cittadini sia di concentrarsi sui problemi non sulle correnti. Io e Andrea non siamo affatto la “pattuglia nardelliana”».

Che peso avrà Firenze?
«Dovrà avere un peso importante, non per primeggiare ma per il ruolo cardine che ha. Firenze è madre e non matrigna: pensarla così significa essere retrogradi. Firenze non ha chiesto e non chiede posti in giunta.
Persone competenti ed esperte per gestire i soldi europei: questo è il nostro interesse per la squadra di Giani. Noi faremo il nostro lavoro e rappresenteremo la città».

Come? Con quali proposte?
«Condivido con Eugenio la proposta dei nidi gratuiti per i redditi deboli.
Dobbiamo darci l’obiettivo di trovare un posto per ogni bambino toscano in lista d’attesa nei prossimi 5 anni.
Ma io voglio portare come prima cosa una legge sulla cultura e sugli operatori culturali: è un settore che ha sofferto e ora deve essere aiutato».

Giani dice che “Firenze la copre” lui con la sua figura. Si fida? Finite le vecchie rivalità con Nardella?
«Firenze è naturalmente al centro delle politiche regionali, a partire dall’aeroporto, che serve a tutta la Toscana. Con Dario ci sono stati più momenti di collaborazione che di rivalità e non vedo motivi di antagonismo possibile negli attuali ruoli. Giani avrà bisogno del nostro supporto e lo avrà».

e.f.