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«Ma San F‍irenze non è uno spot»: lettera della vicesindaca Giachi al Corriere Fiorentino

Questo il testo della lettera della vicesindaca Cristina Giachi pubblicata sul Corriere Fiorentino del 7 maggio 2019:

Caro direttore, quando le idee mancano si finisce per criticare e sminuire quelle degli altri. E nella foga, alla fine, si esagera. È quanto sta accadendo al candidato sindaco di centro destra a Firenze.
Non si spiega altrimenti come si possa arrivare a giudicare come un’operazione spot l’apertura dell’archivio Zeffirelli a San Firenze, con il connesso museo e il centro di documentazione e formazione. Certo ce ne vuole per ignorare quanto è stato fatto dall’amministrazione comunale di Firenze per restituire alla vita della città lo splendido esempio di architettura barocca a Firenze che è il palazzo di San Firenze, dopo il trasferimento del tribunale nella nuova sede.
Non è forse inutile, allora, ricordare che si è individuata con gli strumenti urbanistici appropriati una funzione che dedica il palazzo alla documentazione e formazione nel campo delle arti dello spettacolo.
Un luogo per la formazione dei giovani, dunque, che porti nel cuore della città studenti e artisti attivi nella produzione, che frequentino il monumentale palazzo per studiare, lavorare, diventare migliori. A questo primo progetto che ha occupato il piano terra e parte del primo piano, si è aggiunta la fondazione Bocelli con i suoi progetti di formazione di attenzione sociale.
L’ultimo tassello è stato il bando per l’affidamento degli ultimi due piani con una concessione di valorizzazione rivolta a chi presenti un progetto in linea con le funzioni del palazzo delle arti dello spettacolo, per il quale siamo in attesa di conoscere le proposte progettuali e i vincitori.
Per definire spot queste operazioni occorre poi non considerare quale sia stato il ruolo di Franco Zeffirelli nel rappresentare la cultura italiana nel mondo. Che piaccia o meno la sua estetica. Di più. Ci vuole di trascurare e offendere il ruolo e l’azione di un uomo di cultura che si è pure impegnato nell’agone politico, ricoprendo il ruolo di senatore, per giunta per la propria parte politica, in ben due legislature.
Insomma, un misto di ignoranza e superficialità a cui nessuna archistar potrà porre rimedio!

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