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Mostre: ‘Sisters in Liberty’, da Santa Croce a Ellis Island

Una copia della Libertà della poesia di Pio Fedi, scultura collocata nel 1883 nella Basilica di Santa Croce a Firenze, sarà esposta dall’11 ottobre al 26 aprile 2020 all’Ellis Island Museum of Immigration di New York: l’iniziativa ‘Sisters in Liberty’, la prima all’estero per l’Opera di Santa Croce, è stata presentata oggi a Firenze, e si collega al bicentenario della presenza del consolato Usa nel capoluogo toscano. La scelta dell’opera non è casuale: è ancora aperto il dibattito fra gli storici dell’arte sull’ipotesi che essa abbia ispirato Frederic Bartholdi per la Statua della Libertà. Grazie alla partnership della Kent State University la statua nei mesi scorsi è stata sottoposta a una scansione in 3D ad altissima risoluzione che ne consentirà una perfetta riproduzione in scala reale. Sulla base della scansione i pezzi della statua saranno realizzati in resina a New York con una stampante 3D: una volta assemblate le parti, la riproduzione avrà un’altezza di tre metri e peserà 250 chilogrammi. La statua originale in questi giorni, grazie all’intervento di Friends of Florence, è stata a sua volta presa in cura dalla restauratrice Paola Rosa per un intervento di accurata pulitura. Il percorso espositivo della mostra, curata da Giuseppe De Micheli e Paola Vojnovic, è stato pensato come ricostruzione storica del legame profondo tra Firenze, l’Europa e gli Usa, e mette in evidenza il comune cammino compiuto nell’affermazione dei principi di libertà. Gli storici dell’arte Ann e David Wilkins del Duquesne University Program di Roma stanno mettendo a punto i testi, mentre la progettazione e l’allestimento sono affidate a Lord Cultural Resources di Toronto. Contribuiscono alla realizzazione anche il Garibaldi-Meucci Museum di Staten Island e la Union League di Philadelphia.
“La presenza di cittadini e cittadine statunitensi a Firenze – ha dichiarato la vicesindaca Cristina Giachi intervenendo alla presentazione dell’iniziativa – è una delle declinazioni della nostra identità culturale. Questa amicizia, lunga più di 200 anni, sottolinea che Firenze è una città a vocazione internazionale che ha nel cosmopolitismo uno dei suoi tratti fondamentali”. “Stiamo lavorando da sempre – ha aggiunto – perché la presenza degli studenti americani non sia un fatto episodico, tollerato dai fiorentini, ma sia piuttoisto un elemento di educazione e di edificazione collettiva. Siamo in un tempo che divora molto velocemente tutti i rapporti: questa è una relazione stabile che dura da più di due secoli ed è molto bello festeggiarla così, oggi, in Santa Croce”.