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Per Firenze e per l’Europa

Permesso? Buongiorno, sono di nuovo qui. Subito qui, davanti alla corsa per prendere i voti che ci serviranno per assicurare a Firenze quel che le occorre: continuare a farsi più giusta, a farsi più bella.
Con Dario Nardella e la sua determinazione, e la sua capacità. Non sono candidata ma corro. Corro come una maratoneta con tratti da velocista. Confesso che mi piace e che sono molto ripagata dai risultati ottenuti e riconosciuti.

Quindi tutto ok? Sì, penso di sì. Ma serve non sottovalutare la responsabilità e la possibilità. Siamo in Italia: quel che vedo alla TV o leggo sui giornali non è un gran bello spettacolo. Quello che incrociamo incontrando l’opera di governo della Lega, associata ai 5 Stelle, è devastante. Ci rendono più poveri perché ci vogliono più cattivi. Manifestano i tratti di mostruosi ritorni alle peggiori esperienze del passato per abituarci allo sconforto e renderci deboli, fragili. Il voto in Spagna racconta di un argine alto, di valori che tengono: Pedro Sanchez (PSOE) ha vinto. Al voto si è presentato più del 75% degli aventi diritto. Si sveglia il senso del dovere civico, si sveglia lo stato di necessità. Mi pare si indichi bene quello che dobbiamo fare anche noi, qui, adesso, per Firenze e per l’Europa.

Dobbiamo avere fiducia, dobbiamo sapere che l’affluenza non è una variabile da rilevare poi, è una grande chance da costruire e perseguire ora. A tutti voi che so vicini e partecipi chiedo di venire con me verso ogni voto timido. Si sappia che il nostro è un invito aperto, che in gioco ci sono le ore dei giorni a venire. Firenze è in buone mani, è normale e giusto che si guardi ai nostri risultati e si resti preoccupati per quel che accade nel nostro Paese, ora non ci resta che vincere, convincere e vincere ancora. Insieme.

Scrivetemi, parliamo di cose da fare insieme. La catena delle domande stretta alla capacità di dare risposta.

Vi aspetto, grazie.